REGGIO EMILIA – Si appellano al Consiglio di Stato i comitati Ambiente e Salute, che dunque continuano la loro battaglia contro l’impianto che Iren vuole realizzare a Gavassa.
All’inizio di settembre, il Tar di Parma ha respinto il ricorso che il coordinamento aveva presentato contro l’azienda e contro le autorizzazioni concesse per la realizzazione del Forsu, ideato per produrre biometano e compost dal trattamento della frazione organica dei rifiuti provenienti della raccolta differenziata e del verde. Al momento è in corso la bonifica del terreno. Ma cittadini, aziende e associazioni non si danno per vinti e annunciano il ricorso al secondo grado della giustizia amministrativa, chiedendo lo stop del cantiere.
“Andiamo in Consiglio di Stato – le parole di Emiliano Codeluppi, referente del coordinamento comitati – e impugneremo la sentenza del Tar grazie al sostegno di una bellissima fetta di popolazione. Sostegno anche inaspettato dopo la sconfitta; abbiamo valutato e deciso che vale la pena andare fino in fondo”.
Una dozzina i firmatari dell’appello, che si basa sulle stesse argomentazioni del primo ricorso: tra gli altri aspetti di pianificazione regionale, di partecipazione, l’impatto ambientale e le ricadute sul territorio. I comitati hanno promosso iniziative di autofinanziamento per sostenere le spese: sono stati raccolti più di 35mila euro, l’obiettivo è arrivare a 50-60 mila. “Nelle prossime settimane – ha concluso Codeluppi – avremo una serie di iniziative via web che presenteremo punto per punto, perché abbiamo ritenuto valido proseguire. Pensiamo che il dispositivo di sentenza sia debole e che si possa portare a casa un risultato che sarebbe storico”.
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