REGGIO EMILIA – Studiosi e ricercatori nel settore dell’educazione da tutto il mondo sono oggi e domani al centro Loris Malaguzzi. Al centro degli incontri, un progetto messo a punto dal Mit di Boston dedicato all’uso creativo del cellulare per i più giovani e presentato in anteprima nazionale nella nostra città.
“In tutto il mondo, sempre più bambini e adolescenti hanno accesso ai dispositivi mobili, ma molti passano ore a guardare passivamente video e a scorrere i social media – ha spiegato Mitchel Resnick, professore di Ricerca sull’apprendimento al Mit di Boston – OctoStudio, invece, invita i giovani a utilizzare telefoni e tablet per esprimersi in modo creativo: i bambini possono scattare foto e registrare suoni, dar vita a progetti e condividerli”.
E’ un applicazione per il cellulare democratica, perché consente l’uso delle nuove tecnologie anche da parte di chi spesso non può avere un Pc o l’accesso a internet. E’ gratuita, non richiede connessione di rete o addebito dati ed è studiata appositamente per bambini, dai 7 ai 13 anni circa, per sviluppare la loro creatività e non per un uso passivo degli strumenti tecnologici come spesso accade.
Si chiama OctoStudio e infatti ha come simbolo un polipetto. E’ stata studiata e messa a punto dal gruppo di ricerca sull’apprendimento del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston. Pubblicata il 24 ottobre scorso, è stata presentata in anteprima nazionale a Reggio di fronte a una platea di educatori e insegnanti. Si inserisce nella due giorni di presentazione del progetto Per Play, Explore, Research di Fondazione Reggio Children, finanziato dalla Fondazione Lego. Resnick, che collabora con Lego, è anche membro del comitato scientifico di Reggio Children. “Ho visitato l’asilo Diana, ho capito in questi anni come sia importante il supporto della comunità per crescere ‘pensatori creativi”.
Resnick ha co-fondato il progetto “computer Clubhouse”, una rete mondiale di centri doposcuola dove i giovani che vivono in ambienti più disagiati posso esprimersi con le nuove tecnologie. Un’esperienza che potrebbe essere preziosa anche qui: “Volevamo che tutti avessero accesso alle tecnologie”.
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