REGGIOLO (Reggio Emilia) – E’ stato classificato come uno dei terremoti più disastrosi, per danni arrecati, nella storia del nostro Paese, secondo solo a quello dell’Irpinia del 1980. Un terremoto definito “industriale”, perché aveva colpito 10mila imprese e causato danni per 14 miliardi di euro; 27 le vittime, in maggioranza dipendenti di aziende distrutte.
Due le scosse devastanti, il 20 e il 29 maggio 2012, che avevano colpito nella nostra regione Modena, Reggio Emilia, Bologna e Ferrara. Il commissario straordinario per la ricostruzione, il presidente Stefano Bonaccini, è ora pronto a lasciare l’incarico a favore dei sindaci sul territorio.
“Spero di demandare le pratiche ai primi cittadini, che sono vice commissari – ha spiegato stamattina in conferenza – e quindi spero di terminare questo ruolo che ho ereditato da Vasco Errani”. In 9 anni si è affrontata la ricostruzione e la sistemazione di abitazioni, attività produttive e commerciali, opere pubbliche e centri storici. Come quello di Reggiolo, uno dei più colpiti nel Reggiano. Per i privati sono state 350 le pratiche istruite per un contributo da oltre 130 milioni di euro, di cui 112 già liquidati.
Sono 79 i cantieri ancora in corso, 35 invece gli interventi su opere pubbliche per un totale di 22 milioni di euro, per la maggior parte finanziati dalla Regione. Di questi, 8 milioni sono andati per il cantiere di Palazzo Sartoretti con conclusione prevista per fine giugno; il secondo stralcio del teatro Rinaldi, per 1 milione e mezzo di euro e 4 milioni di euro per la rocca medievale. Altri interventi sulle scuole e su piazza Martiri in centro storico.
E’ il patrimonio storico, ora, che necessita della massima attenzione: a Reggiolo la chiesa di San Venerio con un importo lavori pari a 550mila euro; la chiesa di San Prospero e la chiesetta di via Cappelletta. Restauri che sono diventati veri modelli di interventi innovativi. “Vanno terminate le opere che riguardano beni architettonici, artistici, culturali che sono spesso sottoposti a vincoli. L’impegno è quello di riuscire ad accelerare al massimo”, ha concluso Bonaccini.
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