ALBINEA (Reggio Emilia) – E se in uno scaffale della biblioteca, invece dei libri, trovaste persone in carne ed ossa? Bè, sareste di fronte al progetto “Biblioteca Vivente”, realizzato dal Comune, insieme alla Scuola di italiano per stranieri CPIA Reggio Sud, al Sap (Servizio di aiuto alla persona) dell’Unione Colline Matildiche e alla rete pubblico-privata “Strade – Autonomia, Cittadinanza, Occupabilità”.
La Biblioteca Vivente è una vera e propria biblioteca con lettori, bibliotecari e un catalogo di libri fatto di persone. Il lettore potrà avvicinarsi e, come farebbe con uno scaffale di libri, scegliere quello che lo incuriosisce di più, prenderlo in prestito per 30 minuti, “leggerlo” e restituirlo, come un normale libro cartaceo. In questo caso però la lettura consiste nell’ascoltare quello che il libro ha da raccontare ed eventualmente parlarne con lui. Il libro della biblioteca vivente racconta una storia personale, in un certo senso racconta sé stesso. Per prenotare e “leggere” il libro vivente è necessario chiedere ai bibliotecari e fissare un appuntamento.
Lo scaffale di libri viventi denominato “Prove di empatia. Voci e storie di culture”, si inserisce nel concetto e alimenta l’idea di “biblioteca sociale”, con l’intento di favorire la relazione e promuovere il dialogo per ridurre i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone di età, abilità, sesso, stili di vita e background culturale diversi. Il progetto prende spunto da “The Human Library”, esperienza nata in Danimarca nel 2000.
La presentazione dell’iniziativa sarà sabato 18 dicembre, alle 11, in biblioteca.














