REGGIO EMILIA – Da oggi si torna tra gli scaffali delle biblioteche decentrate di Reggio: dopo un mese di soli prestiti e consegne su prenotazione, è infatti possibile entrare anche se in venti per volta. Per la Panizzi si dovrà attendere ancora un po’, ma “entro la fine di luglio avremo una biblioteca centrale tutta nuova” dice il direttore Giordano Gasparini. Guarda il servizio con le interviste
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Per gli amanti della lettura, aggirarsi tra gli scaffali di una biblioteca è una specie di rito. I reggiani in particolare hanno con questi luoghi un rapporto molto stretto rispetto ad altre città italiane. Con gli oltre 700mila prestiti all’anno che registrano, la Panizzi e le sue sorelle decentrate si confermano da anni posti frequentatissimi. Lo si è visto, con le dovute proporzioni di un graduale percorso, nel primo giorno di ritorno in presenza nelle biblioteche di Rosta Nuova, Ospizio, Santa Croce, Orologio e a San Pellegrino, dove siamo andati noi. In tutte le decentrate sin dall’orario di apertura l’utenza ha fatto il suo ingresso. Le disposizioni impongono un massimo di 20 persone all’interno contemporaneamente, il fermarsi il tempo strettamente necessario, l’utilizzo delle mascherine e del gel igienizzante, ma c’era molta soddisfazione.
I nastri bianchi e rossi delimitano le zone in cui non ci si può sedere o dove non si può andare, come nell’angolo Covid, quello in cui i libri riportati sostano per la loro quarantena prima di essere rimessi a disposizione della cittadinanza.
Il sindaco Luca Vecchi e il direttore delle biblioteche Giordano Gasparini hanno fatto un giro di saluto in tutte le decentrate, per incoraggiare e ringraziare gli 85 impiegati e anche i volontari per i quali non è stato banale organizzare la riapertura e non è banale adesso gestirla. Una gestione che per la centrale di via Farini è ancor più complicata. Il primo luglio alla Panizzi riaprirà la sala studio, per il resto ancora per un po’ rimarrà attivo il solo servizio di consegna e ritiro su prenotazione.
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