BIBBIANO (Reggio Emilia) – “La lega vuole il nostro disimpegno perché ha molta paura che le Sardine scendano in piazza, sa benissimo che la forza della comunità è in grado di spazzare via il suo populismo”.
Queste le dichiarazioni ufficiali delle Sardine reggiane sul futuro della manifestazione del movimento programmata per giovedì 23 dalle 19 a Bibbiano. Sulla carta piazza della Repubblica è loro, il Comune ha dato l’autorizzazione, ma a questo punto si attende una decisione da parte della Prefettura. In quella stessa piazza la Lega, col comizio di Matteo Salvini, vorrebbe chiudere la campagna elettorale delle Regionali. Un annuncio fatto 10 giorni fa, ma per prenotare la piazza era necessario attendere la data dei cinque giorni precedenti l’evento, come la legge impone in caso di manifestazioni politiche.
In tutto questo si è inserito l’appello dei sindaci della Val d’Enza: “Fate un passo indietro” hanno chiesto in primis alla Lega e poi anche alle Sardine dopo l’apice toccato ieri, con la telefonata arrivata alla sede dell’Unione Val d’Enza, l’allarme bomba rivelatosi falso, l’evacuazione di tre edifici. Un apice, per gli amministratori, frutto delle strumentalizzazioni politiche che sono tornate, in queste settimane, a mettere Bibbiano al centro con l’inchiesta su presunti affidi illeciti in Val d’Enza.
“Il passo indietro dovrebbe farlo chi usa atteggiamenti non rispettosi delle regole civili di convivenza – dice una delle sardine reggiane, Youness Warhou – C’è una piazza richiesta dai cittadini per un flash mob pacifico. La condivisione, il coraggio e il senso di comunità che le Sardine portano in piazza sono la chiave per dire no al populismo delle destre, ecco perché hanno creato questo clima di pressioni nei nostri confronti. La decisione è rimessa alle istituzioni, che rispettiamo”.
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