REGGIO EMILIA – Caso Bibbiano, la verità oltre la gogna mediatica. Di questo ha parlato l’avvocato Luca Bauccio, uno dei principali difensori, ospite ieri sera alla Festa provinciale dell’Unità dove ha presentato il suo ultimo libro e non ha risparmiato aspre critiche ai processi sommari svolti fuori dalle aule di giustizia.
Dopo anni di clamore, polemiche e speculazioni, il caso Bibbiano si è concluso con una sentenza di primo grado, il 9 luglio, che ha ribaltato la narrazione dominante: la maggior parte degli imputati, 11, sono stati assolti o prosciolti per prescrizione, 3 condanne con pena sospesa, assoluzione piena per i due principali protagonisti, Claudio Foti e Nadia Bolognini. A difenderli, l’avvocato Luca Bauccio, che oggi racconta la sua battaglia legale e civile.
Ospite al dibattito ‘ Contro l’inganno di Bibbiano’ alla Festa dell’Unità provinciale in corso a Reggio, intervistato dalla collega Margherita Grassi, ha approfondito il tema di quella che ha definito ‘pornografia giudiziaria’ dove i bambini sono stati trasformati in simboli di una battaglia spesso politica che ha ignorato la presunzione d’innocenza. Ne ha parlato nel suo secondo libro sul caso ‘La giustizia non è una dea bendata’
Presente tra il pubblico anche un’altra figura chiave del processo, Federica Anghinolfi. Per metà ottobre sono attese le motivazioni della sentenza poi quasi scontato l’appello della Procura. Netta la posizione dell’avvocato Bauccio verso una giustizia emotiva, cieca, che ha sacrificato la verità sull’altare del consenso. Necessario recuperare il senso critico e una visione lucida e attenta del diritto.
Claudio Foti Nadia Bolognini Avvocato Luca Bauccio "La giustizia non è una dea bendata" Processo Bibbiano