REGGIO EMILIA – Tra i beni destinati alla collettività presi in esame nella Conferenza dei Servizi, il direttore dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, ha sottolineato il valore simbolico dei due fabbricati industriali di via Breda Vignazzi a Brescello, di proprietà di Francesco Grande Aracri, confiscati tra il 2013 e il 2015. Nel marzo 2022 in quegli spazi era stata inaugurata la nuova sede della protezione civile. Ora l’assegnazione da provvisoria è divenuta definitiva: “Sono capannoni molto grandi nei quali si è spostata la colonna mobile della Regione – spiega Bruno Corda – Il Comune non aveva certezze, ora siamo riusciti a trovare il sistema per l’assegnazione definitiva, a vantaggio di tutto il territorio”.
Istituita nel 2010, l’Agenzia è un ente vigilato dal ministro dell’Interno. Ha sede a Roma, con sedi secondarie a Reggio Calabria, Palermo, Napoli e Milano.
Parole di orgoglio per l’alto valore rappresentato da queste destinazioni, sono giunte dal sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro. “Lo Stato esiste e non si gira dall’altra parte, e che vuole restituire ai cittadini i beni sottratti alle mafie”.
Alla conferenza dei Servizi, in Prefettura erano presenti il presidente della Provincia Giorgio Zanni, i sindaci dei comuni su cui sorgono i beni confiscati, il procuratore capo di Reggio Calogero Paci, la presidente del Tribunale Cristina Beretti, il sostituto procuratore della Dda di Bologna Beatrice Ronchi, il questore di Reggio Giuseppe Maggese, i rappresentanti delle forze dell’ordine.
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