REGGIO EMILIA – Le istituzioni locali e nazionali hanno impresso l’ultima, necessaria accelerazione per destinare a sei Comuni della nostra provincia e al Comune di Sorbolo, in provincia di Parma, una serie di beni definitivamente confiscati alla criminalità organizzata. Si tratta di 62 fra appartamenti, box auto, fabbricati industriali, magazzini e terreni agricoli. Di chi sono, anzi di chi erano questi beni? Appartenevano a persone che sono andate a giudizio e sono state condannate nei processi Aemilia e Grimilde e che, secondo le sentenze definitive, hanno accumulato i loro patrimoni in modo illecito, nascondendo i loro redditi all’Erario, frodando il fisco con le fatture false e così via.
Quei 62 beni immobili sono solo una parte del patrimonio sottratto alle cosche in provincia di Reggio negli ultimi anni. Se la comunità si è riappropriata di tutto ciò, il merito va in primo luogo ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Bologna che hanno condotto le indagini sulla criminalità organizzata nel nostro territorio e hanno chiesto il sequestro dei patrimoni dei mafiosi. Il punto di svolta può essere fatto risalire al 19 settembre 2014, quando la Direzione investigativa antimafia chiese e ottenne dal Tribunale di Reggio il sequestro in via d’urgenza delle aziende e delle disponibilità finanziarie dei fratelli Sarcone.
Il resto lo hanno fatto l’indagine Aemilia e le inchieste che ne sono derivate, come Grimilde e Perseverance. L’indagine che secondo qualcuno ha colpito gli innocenti e risparmiato i colpevoli, l’indagine che sarebbe stata inquinata e deviata da motivazioni politiche, ha riportato alla comunità un tesoretto. Secondo l’ultimo rapporto di Libera, gli immobili confiscati in provincia di Reggio sono 317, a cui bisogna aggiungere aziende, quote societarie, polizze assicurative, conti correnti e così via. Attorno a questo risultato si sono ritrovati giovedì in corso Garibaldi il Prefetto Maria Rita Cocciufa, la presidente del Tribunale Cristina Beretti, il procuratore capo Calogero Paci e Beatrice Ronchi della Dda di Bologna.
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