REGGIO EMILIA – Il Comune ha presentato un grande piano strategico che riguarda lo sport. Saranno costruiti nuovi impianti, implementati i corsi di attività motoria e favorite le manifestazioni ad ogni livello. Verranno investiti 12 milioni di euro per moltiplicare le strutture e ingaggiare professionisti al servizio di tutti, dai piccoli agli anziani.
Lo sport avrà diritto di cittadinanza, al pari della sanità, della scuola, dell’economia e degli altri settori della vita, forse perché li attraversa tutti. L’ente di piazza Prampolini mette in campo una potenza di fuoco per far sì che l’attività sportiva diventi il farmaco più importante, la fonte primaria della socialità e un traino per il turismo.
“Certo che guardiamo al futuro, ma quello che vogliamo è un futuro in cui lo sport abbia definitivamente un ruolo centrale nella città e nelle politiche dell’amministrazione comunale – le parole dell’assessore allo Sport, Raffaella Curioni – Questo sarà possibile grazie a un percorso analogo a quello che la città ha compiuto per l’educazione e le scuole dell’infanzia. Quindi, prima di tutto, lo sport come diritto di tutti, accessibile a tutti, non solo come opportunità per il tempo libero”.
E’ il sindaco Luca Vecchi che pone il sigillo sul piano strategico: “È la prima volta nella storia di questa città che viene fatta un’operazione di questo genere, in cui vengono messe a sistema le attività e le progettualità di medio e lungo periodo dei diversi soggetti, dalle istituzioni alle associazioni: si tratta di una pianificazione che guarda avanti e che si riallaccia alle azioni strategiche messe in atto anche in altri ambiti, dalla mobilità all’urbanistica fino alla promozione del territorio, che guarda alla Reggio di domani, a una città che si prepara a uscire dalla pandemia. Credo che questo, in un tempo così difficile, sia un grandissimo messaggio di speranza per il futuro di una comunità e per le giovani generazioni”.
Il Comune ha già iniziato ad agire costruendo nuovi impianti come la palestra di via Makallè e lavorando su spazi di punta come il palasport di via Guasco e i campi di via Mogadiscio. Forse, però, la più grande novità del piano presentato oggi è lo sport di quartiere a servizio di tutti, bambini, giovani, adulti, anziani: in 10 quartieri della città opereranno educatori sportivi per avvicinare ogni cittadino a una corretta attività motoria.
Mauro Rozzi, presidente della Fondazione per lo Sport, pone l’accento sulla necessità di considerare lo sport centrale dopo la crisi, anche psicologica, prodotta dalla pandemia: “Ciò che ci aspetta non è una ripartenza, ma una nuova prospettiva di azione. Serviranno strumenti diversi, visioni innovative per rispondere a bisogni nuovi e inediti creati anche dall’emergenza sanitaria. Il piano nel suo complesso non può che vedere la stretta collaborazione delle figure istituzionali del mondo sportivo, ma anche la trasversalità di un confronto con tutte le realtà che oggi hanno titolo di ingaggio in una dimensione più collettiva dell’attività sportiva e motoria. È l’occasione per un nuovo importante protagonismo dello sport”.
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