REGGIO EMILIA – “Credo che mio padre rappresenti il male in persona”. Non ci gira intorno Guido Bonini nel descrivere Paolo Bellini, l’ex primula nera ed ex esponente di Avanguardia Nazionale, autore di omicidi, coinvolto nei misteri della storia d’Italia. Guido è suo figlio e ha dato alle stampe un libro autobiografico dal titolo eloquente: Il figlio del male.
“La paura è stata una costante nella mia vita, ho subito un agguato ben preciso ma anche un tentativo di omicidio, per fortuna la questura ha vigilato su di me – dice – C’erano persone che venivano da me e mi chiedevano di portare armi a mio padre. Avevo 19 anni. Sono stato discriminato, anche in ambito lavorativo. Non riuscivo a trovare stabilità. Potevano avere paura ad avermi a lavorare con lui’
Lo scorso anno Paolo Bellini è stato condannato all’ergastolo in primo grado con l’accusa di essere uno degli esecutori nella strage alla stazione di Bologna. Nel suo libro, Guido si rivolge anche alle vittime: “Una cosa che ci accomuna è il fatto di chiedere una giustizia da 40 anni”.
A Buongiorno Reggio, Bonini, che ha assunto il cognome della madre, ha spiegato perché ora ha deciso di scrivere di suo padre in un libro: “Ho avuto tanta paura nella mia vita ma ho deciso di dire basta, è un dovere quello di aiutare la giustizia a fare venire a galla la verità”.
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