BOLOGNA – I suoi ruoli svolti in qualità di infiltrato. Sono i retroscena narrati da Paolo Bellini, il reggiano l’ex terrorista neofascista di Avanguardia Nazionale, tornato a seguire in presenza il processo d’appello, arrivando a Bologna dal carcere di Spoleto, da dove ha seguito collegandosi le scorse due udienze. Ha parlato del suo rapporto con Ugo Sisti, all’epoca dei fatti procuratore capo di Bologna. E ha parlato della presenza del Mossad, ovvero dei servizi segreti israeliani, nel capoluogo di regione il 2 agosto 1980. “Il Mossad era a Bologna”, ha detto, così come ci sarebbero stati “Thomas Kram, un altro uomo e una donna, noti esplosivisti. Lo sapeva Ugo Sisti e mi ha detto tutto”.
Le dichiarazioni di Bellini hanno toccato diversi argomenti, anche se in modo spesso confuso. Tra questi ci sono i rapporti con Sisti che, a detta di Bellini, aveva assegnato “compiti precisi” a lui e il fratello Guido, facendoli lavorare “a compartimenti stagni”. In particolare, Guido Bellini avrebbe dovuto entrare in rapporto con i palestinesi per “ricucire il lodo Moro”, mentre Paolo avrebbe dovuto fotografare – a Bologna, nell’ospedale di Reggio e a Firenze – i palestinesi con determinate caratteristiche fisiche per individuare eventuali terroristi. L’ex di Avanguardia nazionale ha messo però le mani avanti, affermando di “non poter dire che a fare la strage di Bologna sono stati i palestinesi: io dico quello che ho fatto in quel periodo. Noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo per ricucire il lodo Moro”.
Poco meno di un mese fa, sempre partecipando di persona e fornendo dichiarazioni spontanee, l’imputato, condannato in primo grado all’ergastolo per concorso nella strage del 2 agosto, aveva raccontato della sua presenza alla Mucciatella, nella notte tra il 3 e il 4 agosto 1980. C’era anche lui, nell’albergo del padre, assieme a Ugo Sisti. Nell’hotel di famiglia era rientrato dal passo del Tonale, ovvero da quel viaggio in montagna che a lungo gli fatto da alibi, poi smontato dalla moglie Maurizia Bonini durante il processo di primo grado.
Nel corso dell’udienza la Corte d’Assise d’appello, presieduta dal giudice Alberto Pederiali, ha disposto di effettuare la perizia chiesta dagli avvocati dell’ex primula nera, inerente il filmato amatoriale in cui compare l’uomo identificato come Bellini inquadrato sul binario 1 della stazione. Secondo la difesa, nel video appare un orologio che segna le 13.15, un orario che scagionerebbe il loro assistito.
Strage di Bologna: la perizia sul filmato che accusa Bellini si farà. VIDEO