REGGIO EMILIA – Utilizzare il ‘loro’ al posto del ‘noi’ risulta ancora strano ad Alessandra Guatteri. Sta di fatto che tra lei e il movimento fondato da Beppe Grillo le strade si sono divise. Un addio che è stato a lungo soppesato. “Da un anno a questa parte – spiega – non mi ritrovo nei valori che vengono espressi e in ciò che viene fatto”.
Cento per cento di presenze in Sala del Tricolore durante la consigliatura 2014-2019. E’ uno dei dati che consentono di definire Alessandra Guatteri come una pasionaria a livello locale, ma non solo, dato che è stata in corsa per le Europee e, negli ultimi anni, ha avuto un ruolo a livello nazionale, come componente del gruppo tematico sull’economia. Ed era stata, a novembre, una delle partecipanti reggiane ai cosiddetti Stati Generali, una sorta di congresso che a sua avviso è rimasta in buona parte lettera morta
“Forse qualcuno si è preoccupato di queste richieste: trasparenza, conflitto di interessi, meritocrazia e leadership condivisa. Tutto questo è sparito. Ci siamo trovati con un leader in pectore all’improvviso. C’è qualcuno che decide per tutti, ma io sono anni che chiedo: chi è questo staff? Chi sono i vertici? Voglio i nomi di chi sta tenendo questo movimento sotto sequestro”.
Anche l’assegnazone della leadership all’ex premier Giuseppe Conte è avvenuta senza ascoltare la base, spiega la Guatteri che indica nell’alleanza col Pd il secondo aspetto indigesto. “Questa alleanza ci ha snaturato, non c’è una strategia dietro”.
Reggio Emilia Movimento 5 Stelle Beppe Grillo Alessandra Guatteri Giuseppe Conte Rousseau









