REGGIO EMILIA – Il ministro dell’Interno, Piantedosi, ha varato un decreto che introduce nuove regole per bar e locali per favorire maggiore sicurezza. Siamo andati in centro per raccogliere i pareri di operatori del settore e clienti.
“Non ne sono a conoscenza”, risponde il titolare di un bar di via Crispi. Bar, locali, discoteche dovranno individuare un “responsabile della sicurezza” che sarà un punto di contatto con le forze di polizia; installare, a carico loro, sistemi di videosorveglianza; garantire un’adeguata illuminazione dell’area; definire le regole di comportamento da osservarsi nel locale e nelle immediate vicinanze, mediante l’adozione del “codice di condotta” dell’avventore da affiggere nel locale.
Lo prevedono le “linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici”, contenute in un decreto del ministro dell’Interno datato 21 gennaio e pubblicato sulla gazzetta ufficiale del 25 gennaio. “E’ una barzelletta”, dice una esercente.
Barista sceriffo? “No grazie” dicono gli esercenti reggiani, che scrollano la testa di fronte a queste regole. Attenzione però, l’adesione è facoltativa, fanno sapere dal Viminale. “Sono misure un po’ campate nell’aria”, “noi baristi dobbiamo fare altro”, dicono altri operatori del settore. Ma c’é di più, perché il decreto dipinge anche “l’avventore modello”: non porta armi o droga nel locale; neanche spray al peperoncino; si impegna a evitare comportamenti molesti e a non abbandonare bottiglie di vetro in giro. Ma i clienti cosa dicono? “Si arriverà a installare i metal-detector come negli aeroporti”, commenta un signore.
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