REGGIO EMILIA – Quattro offerte, di cui due relative alla gestione del Pronto Soccorso dell’ospedale Magati di Scandiano. La commissione tecnica, formata da tre medici di pronto soccorso, le sta valutando dal punto di vista della professionalità.
Poi le offerte pervenute saranno valutate anche sotto l’aspetto economico dall’amministrazione dell’Azienda Usl. A presentarsi al bando indetto dall’Ausl per reclutare professionisti privati sono state cooperative di medici già attive in tutta Italia, provenienti da fuori provincia e da fuori regione. Il bando, dopo il primo andato deserto, era stato diviso in 4 lotti, per un totale di 1 milione e 425mila euro, per sei mesi.
Dunque non solo per la gestione del pronto soccorso del Magati ma anche per quello di Correggio (entrambi chiusi da due anni e mezzo) e per sopperire alla mancanza di medici dell’emergenza-urgenza anche a Reggio e Castelnuovo Monti. L’iter dovrebbe conludersi a novembre, seguirà l’aggiudicazione dell’appalto alle realtà ritenute idonee. Con la speranza di poter riaprire con l’anno nuovo Scandiano e Correggio. I sindacati seguono con apprensione la procedura.
Spiega Gennaro Ferrara, segretario generale aggiunto Cisl Fp Emilia Centrale: “Come Cisl trattiamo due territori, anche il Modense, l’ospedale di Carpi sta provando un’esperienza simile ed è già in crisi. Anche se sappiamo che a Reggio fanno le cose per bene”
Secondo la Cisl i problemi riguardano l’organizzazione: “Con professionisti che vengono da fuori provincia il problema è l’aspetto organizzativo”
Ferrara è convinto che si debba ripensare l’intero modello organizzativo, facendo i conti con sempre meno risorse e la mancanza di professionisti.
“Dobbiamo ragionare non tanto di avere un pronto soccorso sotto casa ma un servizio di alta qualità, e se il servizio è fornito dall’automedica allora meglio l’automedica”
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