REGGIO EMILIA – L’Arci ribadisce la sua dissociazione rispetto ai contenuti espressi dallo spettacolo del gruppo P38 e definisce “la stagione degli anni di piombo una delle pagine più buie della storia del nostro Paese”. Per questo, aggiungono i vertici provinciali dell’Arci, “sentiamo la necessità di porgere le nostre scuse ai familiari delle vittime e chi si è sentito ferito dallo spettacolo”.
L’Arci non condivide la decisione del Tunnel di ospitare un incontro fra sigle dell’estrema sinistra: “Il circolo – dice l’Arci – è un’associazione culturale che promuove aggregazione, cultura e socialità e che ha finalità diverse da quelle del partito politico”. Divergenze che in ogni caso non fanno venir meno la volontà dell’Arci provinciale di “tenere aperto il dialogo con il consiglio direttivo del circolo Tunnel e di continuare un confronto franco sui diversi aspetti di questa vicenda”. Quanto alla denuncia a carico del presidente del circolo Mauro Vicini, per l’Arci si tratta di “un caso unico nel nostro Paese”.
Resta un nodo: l’1 maggio scorso, all’interno del circolo di via del Chionso, si è svolta una iniziativa politica promossa da un partito – il partito dei Carc – che dà un giudizio positivo dell’esperienza delle Brigate Rosse. E il presidente del circolo è un militante di quel partito. E’ un problema politico che sarà difficile continuare a ignorare a lungo.
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