BOLOGNA – Sarebbe stato identificato uno dei componenti di P38, la band di “trapper brigatisti”, come si definiscono loro stessi, che si esibisce a volto coperto, indossando un passamontagna bianco.
Dopo l’esibizione del Primo Maggio al circolo Arci Tunnel di Reggio Emilia, con tanto di bandiera delle BR, sono scattate le indagini della Digos reggiana che ha chiuso i profili social del gruppo musicale e sarebbe arrivata all’identificazione di un 27enne – come riporta il Resto Del Carlino – che ha vissuto a Bologna ma che non avrebbe contatti con gruppi di antagonisti locali. Nelle prossime ore sarà trascritto nel registro delle notizie di reato della procura. Ora, bisogna risalire ai suoi compagni: sono tutti indagati con l’accusa di istigazione a delinquere in concorso con Marco Vicini, presidente del circolo Arci che ha ospitato il concerto e che presto sarà interrogato in questura.
Intanto, la band tramite una sorta di secondo profilo social, rilanciato anche dai componenti del gruppo sui propri profili (sempre utilizzando esclusivamente il nome d’arte), chiede aiuto morale ed economico per affrontare l’eventuale processo. “Noi e altre persone rischiamo fino a 8 anni anni di pena a testa – si legge – Non possiamo rimanere immobili ad aspettare. Non vogliamo fuggire dalle conseguenze delle nostre azioni. Vogliamo affrontarle, sapendo però di non essere soli. Lanciamo ufficialmente la campagna per coprire le spese legali per i processi che riguardano la P38”. Il loro obiettivo è raggiungere almeno quota 10mila euro. Al momento, 95 sostenitori hanno donato la cifra complessiva di 3.266 euro.