REGGIO EMILIA – Notte di lavoro per gli inquirenti reggiani, trascorsa a visionare filmati e rilevazioni di Gps. Con la collaborazione dei colleghi spagnoli e fiamminghi, stanno stringendo il cerchio attorno ai cinque ricercati che ancora mancano all’appello e su cui pendono misure cautelari: sono sospettati di far parte della banda delle auto di lusso sgominata nelle ultime ore.
Sono 24 persone indagate, ma l’inchiesta non è finita, e non solo per le persone da rintracciare, ma perché il pentolone scoperchiato da un lavoro molto articolato e iniziato un anno e mezzo fa è grosso. Un’indagine di cui parlano i siti anche all’estero, come ad Anversa, il cui porto era il punto da cui le auto rubate e rimesse a nuovo partivano in direzione Dubai per essere rivendute. “Il porto di Anversa non svolge solo un ruolo importante nel commercio di cocaina, ma anche nel trasporto di veicoli rubati”, scrive il giornalista fiammingo. La banda invece è composta da persone originarie dell’Est Europa, della Moldova in particolare, Paese extra Unione europea e col quale non esistono accordi bilaterali. Elemento che non facilita le cose. Tra le caratteristiche di questa inchiesta, l’impiego della cosiddetta “squadra investigativa comune”.
Poi, l’elemento delle criptovalute. Così i membri venivano pagati dai vertici dell’associazione, così il gruppo percepiva compenso da chi comprava le auto ricettate. Almeno cento le vetture trafugate, anche a Reggio Emilia, per un giro d’affari di circa 10 milioni di euro.
Leggi e guarda anche
Auto di lusso rubate e rivendute a Dubai: sgominata banda internazionale. VIDEO
Reggio Emilia auto di lusso operazione Palma“Reggio conferma di essere un territorio che fa gola alla criminalità, anche straniera”. VIDEO