REGGIO EMILIA – La nostra provincia affronta la crisi derivata dall’emergenza sanitaria con dati positivi sui risparmi, come emerge dall’ultimo report della Banca d’Italia sull’economia regionale. Nel 2019 infatti i depositi bancari sui conti correnti di famiglie e imprese reggiane sono passati da 14 miliardi e 417 milioni di euro a 15 miliardi e 771 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2018 del 9,2%, il più alto in regione.
In crescita del 5,4% anche il valore dei titoli a custodia passati dai 12 miliardi e 199 milioni di euro del dicembre 2018 a 12 miliardi e 858 milioni nello stesso periodo del 2019: in regione fanno meglio solo Bologna e Modena.
L’ultimo report di Bankitalia analizza l’economia regionale anche dei primi tre mesi dell’anno: con l’emergenza derivata dalla pandemia da Covid19 si registra una brusca frenata. La crisi ha accelerato il calo del PIL che nel primo trimestre dell’anno è diminuito del 5% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il più colpito risulta essere il settore manifatturiero.
Anche l’export è in flessione con un meno 2,4% da gennaio a marzo. Sui numeri pesa il blocco delle attività produttive durante l’emergenza sanitaria. Per il momento tengono i numeri dell’occupazione, anche per effetto del blocco dei licenziamenti e dell’estensione degli ammortizzatori sociali. In regione le ore autorizzate di cassa integrazione nel primo quadrimestre di quest’anno hanno superato gli 80 milioni, pari a quelle dell’intero 2019. Nei primi 3 mesi dell’anno il numero degli occupati è sceso dello 0,1%, il tasso di disoccupazione è del 5,5%, ma si sono drasticamente ridotte le assunzioni, dimezzate a marzo e aprile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo le stime della Banca d’Italia saranno pesanti le conseguenze anche sui bilanci dei comuni con un calo fino al 14% delle entrate correnti dell’anno.
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