REGGIO EMILIA – Un aumento di oltre cento ragazzi. Dopo il lockdown e pur fronteggiando le difficoltà della pandemia, a Reggio non manca la voglia di tornare a fare sport. Soprattutto tra i più piccoli. Da tempo, la FalkGalileo è una delle realtà più importanti per quanto riguarda le scuole calcio della provincia di Reggio Emilia e nel corso degli ultimi mesi si è registrato un consistente aumento di ragazzi, soprattutto nelle categorie dal 2012 al 2017. Numeri importanti e una filosofia da portare avanti: quella dell’atleta al centro del progetto. “La scuola calcio FalkGalileo vuole mettere al centro di tutto il bambino – ha dichiarato Matteo Rivi, responsabile tecnico Scuola Calcio FalkGalileo – Cerchiamo di lavorare su tutti gli aspetti: quelli psicologici, tecnici (il maestro di tecnica è Cesare Vitale, ndr) e motori. Per fare ciò abbiamo tecnici qualificati Uefa B o C, studenti e laureati in scienze motorie, insegnanti di educazione fisica oppure ragazzi che stanno approcciando al lavoro e mettono molto entusiasmo”.
Una società aperta a tutti: si parte dai ragazzi nati nel 2017 della scuola calcio fino alla prima squadra che milita nel girone D di Prima Categoria. Due poli nel quale si sviluppa l’attività: il “Valli” per l’area più a Sud della città, il “Taddei” invece a nord della via Emilia e vicino al “Città del Tricolore”. Anche per il 2021 è arrivato il riconoscimento scuola Calcio Elite, grazie agli oltre 500 tesserati. A breve partirà un progetto innovativo. “Quest’anno è partito il progetto AST (Area di Sviluppo Territoriale, ndr) della Federazione che ha scelto noi tra otto società di Reggio e Modena per un progetto innovativo – ha proseguito Rivi – Verranno dei tecnici, preparatori atletici e psicologici sul campo e faranno degli allenamenti per tutto l’anno. Questo permette ai nostri tecnici e ai bambini di vivere un’esperienza diversa e qualificante”.
Risultati di una fusione, quella tra Falk e Galileo nata nel 2013, che sta portando frutti nel corso di questi anni. E’ il presidente Alberto Arati a ricordare gli albori di questo felice matrimonio. “Abbiamo condiviso al 100% con i dirigenti delle due società una filosofia che sentivamo già fosse comune – ha dichiarato Arati – Non ci siamo sbagliati: in mezzo ai sacrifici, che credo siano uguali nel mondo dilettantistico, ci siamo uniti. Oggi ci troviamo con una realtà importante e impegnativa”.
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