BAISO (Reggio Emilia – Un modello geotecnico in 3D che permetterà di monitorare i rischi e individuare gli interventi da mettere in atto a Baiso, sulla frana di Cà Lita: sarà realizzato grazie alla convenzione, che ha ottenuto il via libera dalla giunta dell’Emilia Romagna, tra l’agenzia regionale di Protezione civile, l’autorità di bacino distrettuale del Fiume Po e Ispra, istituto superiore la protezione e la ricerca ambientale. Il movimento franoso, ormai storico per il nostro appennino, si era riattivato a maggio, in seguito alle piogge eccezionali che avevano colpito la zona. Il fronte supera i due km di lunghezza, per settimane i mezzi pesanti avevano tolto il materiale a valle per riversarlo nel greto del Secchia. Aveva effettuato un sopralluogo sul posto anche il generale Francesco Figliuolo, dopo essere stato nominato commissario per la ricostruzione nel cratere dell’alluvione, nel quale era stato inserito anche parte del nostro territorio. Gli esperti hanno stimato il movimento di circa mezzo milione di metri cubi di terra. Il modello geotecnico servirà a valutare gli scenari di rischio connessi alla frana, orientare e ottimizzare la progettazione di interventi per la sicurezza e acquisire elementi utili per la protezione civile. I tecnici di Ispra svolgeranno sopralluoghi sull’area in collaborazione con i funzionari dell’agenzia e dell’autorità di bacino del fiume Po: saranno raccolti i campioni geologici che serviranno in laboratorio e da cui ricavare la ricostruzione. Attività che saranno svolte al dipartimento di scienze geologiche dell’Università di Modena e Reggio.
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28 dicembre 2023Sarà realizzato un modello geotecnico in 3 dimensioni per valutare i rischi e gli interventi da mettere sull’imponente movimento franoso riattivatosi a maggio: una mobilitazione secondo gli esperti di mezzo milione di metri cubi di materiale