BAISO (Reggio Emilia) – Il drone che la provincia di Reggio ha fatto alzare in volo mostra la montagna dopo i due nubifragi che si sono abbattuti nel fine settimana, a 24 ore di distanza l’uno dall’altro, sulla frazione di San Cassiano a Baiso. L’esondazione del fossato, che scende praticamente perpendicolare dal versante, ha provocato un fiume di fango, massi e detriti che da più punti si è riversato a valle sabato e poi in modo ancora più pesante ieri pomeriggio: nelle immagine filmate dai residenti affacciati ai balconi delle case si percepisce la violenza dell’acqua che ha travolto tutto quello che trovava. Qui siamo in località Gavìa. A Ponte Secchia, l’acqua, con ciò che ha travolto sul suo percorso, è finita sulla provinciale 19, chiusa sabato sera e poi ancora ieri pomeriggio. Sul posto il personale del comune, della provincia, della protezione civile e le forze dell’ordine: la strada è stata ripulita e riaperta dopo che il materiale è stato ammassato accanto alla carreggiata.
Si è fatto il possibile per cercare di limitare i danni nelle abitazioni e nelle attività. Ma in paese sono una dozzina le frane in movimento tanto che il sindaco Fabrizio Corti ha chiuso oggi le scuole per il timore che le strade non fossero abbastanza sicure. Dopo una giornata di controlli domani si ritornerà in classe. Al momento nessuna famiglia deve lasciare la sua abitazione. “Con le borgate isolate siamo intervenuti subito”, dice il sindaco di Baiso Fabrizio Corti.
La conta dei danni è già partita. Anche Reggio Emilia è stata inserita tra i comuni alluvionati. Gli amministratori reggiani saranno a Ravenna domani e mercoledì a Roma, a palazzo Chigi. “Per capire come agire per il meglio delle nostre comunità e per chiedere che anche Reggio riceva i giusti aiuti economici”, chiosa il presidente della Provincia Giorgio Zanni.
La situazione a Ponte Secchia
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