REGGIO EMILIA – La stretta è stata allargata ai cantieri per la ricostruzione nelle zone colpite dal maltempo e dalle alluvioni dal maggio 2023 in poi: verifiche antimafia più stringenti estese anche agli appalti “sottosoglia”. Lo ha deciso la cabina di regia istituita dal protocollo di legalità per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel settore degli appalti pubblici e delle concessioni.
La riunione si è tenuta in prefettura, presieduta dal prefetto Maria Rita Cocciufa; erano presenti il presidente della Provincia, Giorgio Zanni, i rappresentanti delle forze dell’ordine e di tutte le realtà coinvolte negli interventi in corso o non ancora iniziati. “Come è noto – scrive la prefettura – il settore degli appalti pubblici è uno dei più esposti. Il provvedimento prevede verifiche più dettagliate in merito alla regolarità dei cantieri, fin dalla fase della progettazione”.
Sono in programma riunioni operative che coinvolgeranno anche le figure tecniche. Un impegno per il quale Reggio Emilia fa scuola. Con il decreto legge sulla sicurezza sul lavoro, il badge digitale di cantiere diventa una realtà in tutta Italia. Lo strumento per il contrasto alle infiltrazioni mafiose e al lavoro irregolare era stato introdotto nel 2022 in via sperimentale dalla prefettura, guidata allora dalla prefetta Iolanda Rolli: una tessera di riconoscimento obbligatoria per i lavoratori dei cantieri pubblici e privati che permette di risalire alla posizione di ogni lavoratore. “La sua estensione su scala nazionale rappresenta un riconoscimento per tutto il nostro territorio”, ha detto il sindaco Marco Massari.
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