REGGIO EMILIA – E’ più attuale che mai il tema a cui è dedicata la giornata internazionale dell’acqua 2023, che si celebra domani: spingere sul rinnovamento per contrastare la crisi idrica e gli effetti del cambiamento climatico. Se n’è parlato in città, nella sede della Regione a Mancasale nell’incontro organizzato per la zona della Val d’Enza.
Alessio Mammi, assessore regionale all’Agricoltura: “A oggi abbiamo fatto due cabine di regia regionali sulla siccità, non era mai successo nel periodo iniziale dell’anno. Anticiperemo le scelte di accumulo dell’acqua, che di solito facciamo d’estate. Lo stiamo già facendo proprio perché ci aspettano mesi molto difficili”.
I prelievi di acqua per l’agricoltura da Enza e Secchia sono già cominciati, in anticipo di un paio di settimane rispetto al solito. Il Po è ai minimi storici per questo periodo. Non si può dire di essere, adesso, in emergenza, ma non manca la preoccupazione dopo un inverno eccezionalmente secco e caldo e un calo costante negli anni delle precipitazioni, il 40% in meno in 20 anni in pianura padana. L’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, insieme alla Regione, ha chiamato a raccolta gli amministratori della Val d’Enza e tutte le istituzioni pubbliche reggiane e parmensi: è il primo passo di un percorso che vuole definire una strategia comune per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.
Alessandro Bratti, segretario generale dell’Autorità Distretto Bacino del Po: “Alla fine di questo confronto verrà definito un piano di azioni, con tutta una serie di progetti specifici che possono riguardare temi come la produzione di energia, le comunità energetiche, lo sviluppo delle piste ciclabili. E’ una modalità che in alcuni casi ha avuto successo, in altri meno: su questo vogliamo essere chiari. Se riusciamo a portare avanti questo percorso, insieme ai sindaci, le associazioni e le organizzazioni del territorio, potrebbe essere un modello per il resto del paese e forse anche a livello internazionale”.
La Regione sta realizzando interventi per 700 milioni di euro con l’obiettivo di razionalizzare le risorse e risparmiare acqua: “Stiamo lavorando anche per progettare e realizzare invasi territoriali come quello che si vuole fare in Val d’Enza, una infrastruttura molto importante, attesa e che potrà dare risposte plurime al fabbisogno idrico”, ha concluso Mammi.
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