REGGIO EMILIA – “Aineo Redo era una persona sensibile e umile, aveva fatto la gavetta e conosceva il valore della parola sacrificio”. Lo ricorda così Gentian Alimadi, avvocato con studio a Parma che di Redo, oltre a essere collega, era anche coetaneo e profondo amico. I due erano arrivati in Italia dall’Albania insieme, a metà anni ’90, a bordo di un barcone di fortuna. Poi, gli studi, sempre insieme, all’università di Parma e le tante collaborazioni professionali.
“Lo ricordo come una persona buona, seria, umile. Un professionista abituato a prendersi a cuore le vicende umane dei propri clienti. Quando ci sentivamo, mi raccontava che alcuni clienti gli mandavano l’audio dei pianti dei propri figli per cercare di sensibilizzarlo ancora di più sulle pratiche che li riguardavano – ha detto a Tg Reggio Alimadi – Lui era molto orgoglioso della propria famiglia, che ora non riesce a credere che non è più qui”.
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