REGGIO EMILIA – Dalle dimissioni di massa a quelle di Mazza. Sembra un gioco di parole, invece è l’epilogo della consigliatura cominciata all’inizio del 2019 per l’organo di rappresentanza degli avvocati reggiani.
Franco Mazza, predecessore dell’attuale presidente Celestina Tinelli, aspramente contestata da una frangia di consiglieri per il suo atteggiamento accentratore e restio alla collegialità, ha rassegnato le dimissioni da componente del Consiglio. La sua rinuncia segue quella avvenuta lo scorso 23 dicembre da parte di altri sette colleghi. Impossibilitato a svolgere le proprie funzioni, data la mancanza di oltre metà dei 15 rappresentati, il Consiglio di fatto decade. Così prevede la legge nazionale della professione, stabilendo un periodo di commissariamento, non superiore ai quattro mesi, propedeutico alle nuove elezioni tra gli avvocati. Il Consiglio nazionale avrà compito di nominare un commissario tra gli iscritti con oltre vent’anni di esperienza.
L’attacco alla presidente Tinelli, criticata tra le altre cose per non aver dato comunicazione della sua audizione avvenuta presso il Consiglio superiore della magistratura nell’ambito del procedimento per incompatibilità ambientale avviato nei confronti del procuratore capo di Reggio Marco Mascolini, era sfociato nelle scorse ore in una serie di mail inviate da legali che formalmente chiedevano una seduta straordinaria dell’assemblea, con al centro la mozione di sfiducia rivolta alla numero uno dell’Ordine. Circa 80 le richieste inoltrate. Al raggiungimento della 120esima sarebbe scattata la convocazione. Il prossimo incontro, invece, sarà di tipo formale e sancirà l’avvio della parentesi transitoria in vista delle urne.
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