REGGIO EMILIA – Consiglio dell’ordine degli avvocati ad un passo dall’azzeramento dopo che sette consiglieri, in aperta polemica con l’attuale presidente Celestina Tinelli, hanno rassegnato le dimissioni. Solo l’ultimo atto di una guerra interna che si sta consumando da tempo.
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Un terremoto scuote il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Reggio e potrebbe avere come effetto l’azzeramento dell’organo, la decadenza dell’attuale presidente Celestina Tinelli e quindi nuove elezioni. E’ uno degli scenari, forse il più probabile dopo l’ultimo atto, il più eclatante. Le dimissioni in blocco di sette legali la metà dell’attuale Consiglio forense che di fatto è spaccato in due. A firmare poche ma significative righe i dimissionari: Francesca Corsi, Paolo Nello Gramoli, Marcello Fornaciari, Matteo Marchesini, Franca Porta, Giulio Sica e Maura Simonazzi. La comunicazione formale inviata all’Ordine come impone il regolamento e resa pubblica alla stampa spiega: i legali rassegnano le proprie dimissioni per l’impossibilità di proseguire il mandato ricevuto, a causa della situazione che si è venuta a creare all’interno del Consiglio, che non permette il sereno svolgimento delle proprie funzioni nell’interesse dell’avvocatura reggiana.
Ora cosa potrebbe accadere? La presidente potrebbe fare un passo indietro, oppure restare in carica e nei prossimi 30 giorni sostituire i dimissionari con i non eletti, che però sarebbero 6, quindi non ci sarebbero i numeri per proseguire. In più ad inizio novembre si era già dimessa l’avvocato Francesca Preite per “persistenti e insanabili contrasti con la presidente Tinelli”. Le era subentrato l’avvocato Fabio Martinelli. Le vecchie e mai risolte frizioni interne, che hanno portato al risultato attuale, avrebbero toccato il culmine lunedì durante l’ultimo Consiglio che aveva all’ordine del giorno l’audizione della presidente Tinelli al Csm per la vicenda legata al Procuratore Mescolini, della quale i consiglieri avrebbe però saputo solo dalla stampa. Ma la situazione della Procura sarebbe solo uno degli argomenti sul tavolo. Mancate informazioni, rapporti sempre più difficili e conflittuali, la percezione di un organo in qualche modo esautorato, svuotato dai suoi poteri e chiamato ad avvallare decisioni non condivise, gli altri argomenti.












