REGGIO EMILIA – “Da due giorni è spento lo sapeva?”. “No, non non lo sapevo”. Non tutti sono ancora a conoscenza dell’incidente di percorso capitato ai due rilevatori fissi di velocità finiti temporaneamente disattivati. La loro comparsa, come è naturale che sia, era stata accompagnata da un’esplosione di multe che nel corso del tempo si è decisamente attenuata. Esultano i multati che hanno ancora il dente avvelenato.
Tra gli automobilisti che incontriamo c’è Massimo, per niente colto di sorpresa dalla notizia. Da tempo era a conoscenza del cavillo che rende irregolari i velox in Italia: “Sono uno che va in modo morigerato, ma ho preso diverse multe. Ho fatto tanti ricorsi, tutti viti”.
La vicenda suscita non poca curiosità. Più della possibilità di riottenere i soldi delle contravvenzioni importa l’aspetto della sicurezza stradale.
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