REGGIO EMILIA – I famigliari di Claudio Citro, il 42enne morto ieri in ospedale dopo essere stato bloccato, attraverso l’uso del taser, dalla polizia a Massenzatico, si sono affidati all’avvocato Federico De Belvis per essere assistiti nelle procedure legali in corso e per seguire le indagini che la Procura di Reggio ha già avviato sull’accaduto.
De Belvis è l’avvocato che aveva già difeso la vittima in precedenti vicende giudiziarie che lo avevano coinvolto: nel 2017 l’uomo aveva, ad esempio, rimediato una condanna a quattro anni per estorsione nell’ambito dell’inchiesta antiracket ribattezzata “Don Matteo”.
Il professionista ha ricevuto l’incarico già nella giornata di ieri dal figlio di Citro e un incontro tra lo stesso legale e i famigliari di Citro c’è stato nelle scorse ore.
“Per il momento non rilascio alcuna dichiarazione”, fa sapere De Belvis contattato da Tg Reggio.
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Il primo passaggio che vedrà impegnato il legale sarà l’autopsia con la designazione di un proprio consulente: a breve la Procura conferirà l’incarico per effettuare l’esame. Attraverso l’autopsia sarà possibile ad esempio capire se Citro ieri mattina fosse sotto l’effetto di stupefacenti.
Gli inquirenti mantengono il massimo riserbo: resta da capire se ad essere iscritto nel registro degli indagati sarà solo l’agente che materialmente ha usato lo storditore elettrico oppure anche gli altri colleghi intervenuti sul posto.
La vicenda sarà affrontata giovedì sera nella prima parte della nostra trasmissione “Il Graffio” in onda in diretta alle ore 21.
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