SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – E’ stata trasferita all’istituto di medicina legale del Policlinico di Modena per essere sottoposta ad autopsia, la salma di William Colli, l’ex sindaco di Sant’Ilario morto nel terribile incidente stradale avvenuto ieri intorno alle 14 a Calerno lungo la via Emilia. Il 78enne potrebbe essere stato colto da malore e aver perso il controllo della vettura schiantatasi frontalmente con un tir. Sarà l’esame necroscopico a verificare questa ipotesi.
Intanto la notizia della tragedia ha suscitato commozione e dolore in tutta la comunità santilariese dove il 78enne, che lascia la moglie e un figlio, continuava a essere molto attivo.
Colli fu sindaco dal 1970 al 1978 per il Partito Comunista. Inoltre nella sua carriera ricoprì il ruolo di presidente della Lega delle Cooperative di Reggio, di Federcoop Emilia Nord ed era stato dirigente provinciale del Pci.
Proseguono nel frattempo gli accertamenti sulla dinamica del sinistro a cura della Polizia Locale dell’Unione Val d’Enza intervenuta sul posto. L’auto con al volante Colli, che era solo a bordo, procedeva in direzione Sant’Ilario, mentre il camion era diretto verso Reggio. La Procura ha disposto il sequestro di entrambi i mezzi.
Vani i soccorsi: il 118 oltre ad ambulanza e automedica aveva inviato anche l’elicottero, ma per William Colli non c’è stato nulla da fare, la morte è avvenuta pochi minuti dopo il terribile schianto.
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Con la scomparsa di William Colli Sant’Ilario perde, oltre ad una persona di grandissimo spessore e umanità, un protagonista dello sviluppo sociale, culturale ed economico del paese. William non è stato solo, a 23 anni, il sindaco più giovane avuto da Sant’Ilario, ma anche un punto di riferimento costante per tutta la comunità santilariese per il suo impegno politico, amministrativo e per una visione aperta della società.
Sindaco dal 1970 al dicembre del 1977, Colli è stato protagonista della rivoluzione del ruolo dei comuni nel momento in cui avveniva una riforma che li vedeva diventare sempre più autonomi e titolari diretti di servizi e funzioni, propulsori sociali, economici e politici in una nuova concezione degli enti locali, rappresentata dal primo voto per le Regioni del 7 giugno 1970.
Sotto la guida di Colli, nel 1972, è stato adottato il primo Piano Regolatore Generale con gli architetti Piacentini e Sacchetti che, in una visione generale del territorio, ha dato assetto al paese così come lo conosciamo oggi dando un forte impulso alla creazione di aree pubbliche per i servizi, alla realizzazione di aree Peep (Piani di Edilizia Economica Popolare) per la costruzione di abitazioni a prezzi contenuti che hanno permesso ad una fascia di reddito nuova di possedere una casa. Il tutto proseguendo nel fornire occasione per gli investimenti del piccolo risparmiatore e della piccola impresa.
All’amministrazione Colli si deve la realizzazione delle nuove aree edilizia popolare, l’adesione al consorzio GAS Acqua per una programmazione provinciale degli investimenti e delle manutenzioni, allargando la visione del servizio in un’ottica di programmazione e di gestione solidaristica di area vasta che ha portato il comune ad entrare in una rete che garantiva investimenti per il territorio e costi di gestione e manutenzione decisamente più contenuti.
Durante il suo mandato si ricordano lo spostamento della biblioteca, diventata così un vero e proprio centro culturale con la nuova collocazione nel grattacielo per potere ospitare iniziative di grande spessore. Ma anche l’apertura delle scuole dell’infanzia Rodari a Calerno, del primo asilo nido (entrambi del 1972) e della Fiastri nel 1974. Un anno prima, nel 1973, era invece partito in via sperimentale il servizio di Assistenza Domiciliare Anziani.
Di pari passo con le riforme, Colli ha attuato in quegli anni anche una riorganizzazione degli uffici comunali, con assunzioni di personale con competenze e capacità coerenti con i nuovi compiti dell’ente, creando una macchina più adatta a rispondere alle nuove sfide e di raggiungere gli obiettivi immaginati in precedenza.
Colli, in quegli anni, ha di fatto disegnato la città come la vediamo oggi, con le opere di urbanizzazione attuate poi dal PRG del 1979: le fogne, le aree verdi, le scuole, gli impianti sportivi.
Sant’Ilario e Calerno perdono un uomo di grande visione abbinata ad una capacità di mettere a terra i progetti pensati per il bene del paese e della comunità. Ai familiari e ai parenti tutti di William vanno le più commosse condoglianze di un’amministrazione e di un paese che gli devono davvero tanto.