REGGIO EMILIA – Sono stati 283 gli incidenti stradali con lesioni nella nostra provincia nei primi sei mesi dell’anno, con 8 morti e 358 feriti. Numeri pesanti se si pensa che durante il lockdown la circolazione stradale è stata enormemente ridotta. Negli ultimi due mesi è cresciuto il numero degli incidenti con un solo veicolo, causati da uscite di strada: il 20% del totale, cioè un caso su cinque, per complessivi 54 mezzi coinvolti. Un fenomeno che riguarda tutte le tipologie di veicoli: auto, bici, moto, persino i mezzi pesanti.
“Certamente la velocità è una causa, ma non è l’unica. dobbiamo parlare – fa notare Roberto Rocchi, presidente dell’osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale – Distrazione, uso forsennato del cellulare, sovrastima delle capacità di guida, abuso di alcol e sostanze stupefacenti. E’ un’emergenza tipica della nostra provincia rilevata oggi e occorre che ci muoviamo in tal senso”.

Da maggio è anche aumentato il numero di incidenti con motociclisti coinvolti: sono stati 34 (il 12% del totale); mentre i ciclisti feriti sono stati 31 (l’11% dei casi), alcuni sugli attraversamenti ciclopedonali. Otto i pedoni investiti, la maggior parte sulle strisce. “L’incidentalità su due ruote a motore è esponenziale, molto salita tanto che ci sono stati casi abbastanza gravi in queste due settimane”, continua Rocchi.

Fra le 8 vittime registrate da inizio anno, 3 erano conducenti di auto, 2 di mezzi pesanti, 2 pedoni e 1 ciclista, con un’età media di 47 anni. Tra le persone coinvolte in incidenti 9 i minorenni, 69 i guidatori ultrasessantenni. Sono state 4 le omissioni di soccorso. In 7 casi i conducenti erano sotto gli effetti dell’alcol. 3 i mezzi agricoli coinvolti, un incidente con il monopattino. Sono stati invece 5 i sinistri con investimento di animali.













