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Gabriele Franzini

La Dda ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a Giuseppe Vezzani e Marcello Coffrini. L’ipotesi di reato è concorso esterno in associazione mafiosa
Nuova puntata della nostra inchiesta. All’inizio del 2012 Olivo, Scarpino e Gualtieri, di origine cutrese, incontrarono De Miro accompagnati dall’allora sindaco Delrio. Secondo i giudici del processo Aemilia fu una iniziativa ambigua, per la De Miro un incontro come tanti
All’inizio del 2016 le minacce mafiose al sindaco Vecchi per costringerlo a difendere gli imputati del processo Aemilia. Con l’aiuto delle sentenze, ricostruiamo le tappe che portarono alla redazione e alla pubblicazione della lettera firmata da Pasquale Brescia
Ricostruiamo uno degli episodi più torbidi della storia del rapporto tra criminalità organizzata e politica: la lettera di minacce al sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi scritta nel 2016 dal carcere bolognese della Dozza
Sveliamo i contenuti della relazione che la Dda di Bologna inviò al Ministero della Giustizia nel 2020, quando i senatori Gasparri e Quagliariello accusarono i magistrati di non aver indagato sugli esponenti del centrosinistra.
All’hotel Posta di Reggio Emilia l’incontro con l’ex magistrato, balzato agli onori delle cronache per le accuse alla Direzione distrettuale antimafia di Bologna: “Le mie parole strumentalizzate per altri scopi. Aemilia uno dei processi più importanti della storia giudiziaria italiana”
All’inizio del 2016 la Dda di Bologna decise di rileggersi tutti gli atti dell’indagine della Procura di Reggio. Secondo i Servizi di sicurezza, lì si trovavano le prove di collusioni tra amministratori locali e criminalità organizzata. Ma non era così e un anno dopo l’indagine fu archiviata
Nel 2013 un’informativa dei carabinieri ipotizzava reati a carico di Maria Sergio e del marito, Luca Vecchi, circa la vendita di un terreno comunale. Accuse analoghe vi erano in relazione alla vendita di altri due terreni di proprietà privata, con possibili collusioni con la criminalità
Nel 2010 una comunicazione dei carabinieri sulla vendita di un terreno di proprietà comunale nei pressi del vecchio casello dell’A1 spinse la Procura ad aprire un fascicolo, archiviato un anno dopo per l’infondatezza della notizia di reato. Raccontiamo la storia in una nuova puntata del nostro approfondimento su politica e criminalità
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