REGGIO EMILIA – Corrono i contagi e si avvicina il livello di saturazione dei reparti in ospedale che accolgono pazienti Covid.
“Sia in Pneumologia che in Malattie infettive siamo praticamente al 100% – ha detto Giorgio Mazzi, direttore del presidio ospedaliero reggiano – In terapia intensiva siamo a 17 ricoverati su 18″. Al momento, nei due ospedali reggiani che si occupano di pazienti Covid – Santa Maria Nuova e Guastalla – i posti letto a loro dedicati sono 233. Di questi, oggi, ne restano liberi meno di 10. Una disponibilità che si è più che dimezzata rispetto a domenica scorsa, quando i posti utilizzabili risultavano 25. Del totale, lo ricordiamo, una percentuale molto alta (80% nelle terapie intensive, quasi il 70% nei reparti) è dovuta a persone non ancora vaccinate.
“La situazione è davvero impegnativa – ha aggiunto Mazzi – perché continuiamo a registrare incrementi abbastanza variabili giorno su giorno di ricoverati Covid”. In queste ore, la capienza della terapia intensiva Covid è stata portata a 21 letti “per avere quel minimo di margine che ci consenta di gestire l’emergenza senza dovere pensare a provvedimenti dell’ultim’ora che comporterebbero trasferimenti di pazienti”, le parole del direttore del presidio ospedaliero.
Al Sant’Anna di Castelnovo Monti è stata inoltre allestita una piccola sezione di lungodegenza destinata in tutto a sette pazienti in convalescenza dal virus. Altri letti sono stati preparati al “Magati” di Scandiano per accogliere persone anziane che non possono tornare a domicilio.
Logicamente, la corsa dei contagi verso il picco complica la situazione anche dal punto di vista del personale. Tra impiegati e operatori sanitari a casa poiché sospesi in quanto no vax, oppure perché contagiati o in congedo per seguire figli in quarantena, si contano quasi 250 unità. Tra questi sono “compresi gli amministrativi, che sono comunque preziosi per l’organizzazione dei tamponi, tracciamenti e quarantene”.
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