CORREGGIO (Reggio Emilia) – Partecipatissimo dibattito pubblico ieri sera sulla riorganizzazione sanitaria che toccherà figure importanti quali il ruolo della guardia medica e dei medici di base. All’incontro era presente la direttrice generale dell’Ausl reggiana.
La riforma dell’organizzazione dell’emergenza urgenza, secondo Cristina Marchesi, è frutto della necessità del momento. La direttrice generale dell’Ausl ha fatto la storia dagli anni Novanta a oggi di come si sia evoluto il modello del pronto soccorso, dall’alternanza di medici con diverse specializzazioni che si occupavano anche di problematiche non sempre inerenti le loro competenze fino alle sei automediche, una per ogni ospedale.
La pandemia ha comportato la chiusura di alcuni pronto soccorso. Oggi, inoltre, non è più possibile che i medici siano contemporaneamente su automedica e nei punti di emergenza e urgenza. Considerato che il numero di professionisti è destinato a calare, almeno per qualche anno ancora, ecco l’idea di riformare le attività della emergenza urgenza, potenziando il servizio di guardia medica: se fino a oggi, telefonando alla guardia medica, capitava di sentire una voce registrata che ci invitava a schiacciare vari numeri della tastiera telefonica senza dare la risposta cercata, ora non sarà più così.
All’incontro di ieri sera hanno partecipato anche i sindaci del distretto di Correggio e la dottoressa Anna Maria Ferrari, presidente dell’Ordine dei medici. Tutti hanno condiviso la necessità di cambiare le regole di programmazione, che in Italia non hanno dato negli ultimi 30 anni risposte alle necessità di ricambio generazionale.
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