REGGIO EMILIA – Da un lato aumentano gli accessi, dall’altro è sempre più preoccupante la mancanza di medici e infermieri. Non è un periodo facile per i pronto soccorso della provincia, come ha sottolineato ieri sera a Il medico e il cittadino il responsabile dei presidi ospedalieri reggiani, Giorgio Mazzi.
“Stiamo registrando un aumento consistente degli accessi, nell’ottobre 2021. Rispetto allo scorso anno, parliamo di un terzo in più e una media di 432 accessi al giorno rispetto ai 320 dello stesso periodo del 2020”. E’ una tendenza che si verifica da alcuni mesi, ma i numeri degli accessi ai pronto soccorso della provincia sono sempre in aumento.
Quelli di Scandiano e Montecchio resteranno chiusi almeno fino a febbraio: “I lavori di adeguamento per la separazione degli accessi Covid e non Covid hanno subìto ritardi – ha spiegato Mazzi – soprattutto a causa delle difficoltà delle aziende di reperire il materiale”. Montecchio e Scandiano dovrebbero riaprire entro fine febbraio.
Dall’altro lato la carenza di personale, dagli infermieri agli anestesisti, è sempre più preoccupante e raggiunge un picco proprio per quanto riguarda i medici dei pronto soccorso. “La carenza va dal 15% in alcuni reparti fino al 34% in emergenza urgenza”, ha spiegato Mazzi. A Guastalla sono terminati i lavori per 6 nuovi posti letto di terapia semintensiva, ma non c’è il personale infermieristico per attivarli.
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