REGGIO EMILIA – In Italia sono in significativo aumento gli sbarchi di chi fugge da guerre, violenze, povertà e catastrofi naturali. Le ricadute sul fronte dell’accoglienza si fanno sentire anche sul nostro territorio. “Bisognerà predisporre delle nuove accoglienze, perché da Lampedusa e da dove avvengono gli sbarchi arriva anche a Reggio una percentuale di queste persone” ha detto a Buongiorno Reggio il presidente della cooperativa sociale L’Ovile, Valerio Maramotti.
Circa l’1% dei migranti che giungono in Italia viene accolto nella nostra provincia. La stima, che fa da punto di riferimento a chi si occupa di accoglienza, è aderente alla realtà anche in questa fase di crescita degli arrivi. I 20mila contati a livello nazionale a partire dall’inizio dell’anno, su scala locale si sono tradotti in circa 200 persone, di cui si sono dovute occupare le sei realtà che qui gestiscono i richiedenti asilo. Mille i posti che la rete ha messo a disposizione, previsti dal bando assegnato dalla prefettura: 2Un numero che a gennaio è stato superato – ha aggiunto Maramotti – Sono vivi i ricordi del 2017, dove ci fu l’altra emergenza riguardante l’accoglienza. C’è preoccupazione per l’impatto sul territorio di un numero di persone così significativo”.
A spaventare è il picco di 38 nuovi migranti arrivati negli ultimi sei giorni, provenienti dai Paesi dell’Africa subsahariana e dall’Afghanistan. Un numero che ha portato il totale a 1.126. Il 40% è collocato nel comune capoluogo, i restanti nelle altre municipalità. “Abbiamo una capacità di accoglienza di 15-20 persone alla settimana, poi potremmo andare in sofferenza”, ha spiegato Maramotti. Il protrarsi degli attuali ritmi rischia di portare all’esaurimento dei posti già nel mese di aprile, per questo viene rinnovato l’appello rivolto al mercato privato degli affitti.
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