REGGIO EMILIA – L’infezione West Nile che proviene dalla puntura della zanzara comune, continua a creare apprensione dopo i tanti casi accertati nella nostra provincia, dove resta alta la circolazione del virus. I dati aggiornati dicono che, a oggi, sono 27 le persone colpite mentre erano 22 a metà agosto. Quattro i pazienti attualmente ricoverati in ospedale.
Reggio, insieme a Modena e Bologna, è tra le province più attenzionate, quelle cioè entrate nello “scenario tre” che prevede che l’asticella della sorveglianza e della prevenzione si alzi in modo significativo. “Per fortuna, nella stragrande maggioranza dei casi si è trattato di ricoveri molto brevi – le parole di Eufemia Bisaccia, direttrice del servizio di Igiene pubblica dell’Ausl – Soprattutto nei più giovani la ripresa è più veloce”.
I sintomi dell’infezione sono febbre alta, forti dolori articolari e muscolari e rash cutaneo. Il virus non si trasmette da uomo a uomo. Proseguono sino al 30 settembre i trattamenti adulticidi e larvicidi soprattutto nelle vicinanze degli ospedali e delle strutture socio assistenziali. “Le forme neuro invasive ci preoccupano perché in casi, seppur rari, necessitano di maggiori attenzioni – ha aggiunto la Bisaccia – E’ fondamentale e importantissima la prevenzione, perché per questa malattia non c’è una cura specifica. Ogni cittadino, in questo senso, deve sentirsi responsabile e cercare di proteggersi dalle punture di zanzara”.
Attenzione alta anche per la febbre Dengue, malattia infettiva tropicale sempre trasmessa dalle zanzare che ha registrato ad Albinea il primo caso in Italia di infezione autoctona su una persona che è stata contagiata senza essere stata all’estero.
Reggio Emilia virus west nile zanzara tigre