REGGIO EMILIA – L’anno scorso gli immigrati residenti in provincia di Reggio hanno inviato in patria 66 milioni di euro. Lo studio annuale della Fondazione Leone Moressa sui dati della Banca d’Italia conferma il rilievo di un fenomeno, quello delle rimesse, che la crisi del 2008 aveva indebolito ma non cancellato. Stiamo parlando di 574 milioni di euro in Emilia-Romagna, oltre 6 miliardi a livello nazionale. Molti immigrati, nonostante la modestia delle posizioni lavorative e delle retribuzioni, riescono a risparmiare soldi da inviare in patria alle famiglie di origine. La ricerca della Fondazione Moressa indica una media di un centinaio di euro al mese per ogni immigrato. In realtà però va considerato che molti dei 66mila stranieri residenti in provincia sono ragazzini e bambini e che tante donne non hanno un lavoro; dunque la cifra risparmiata e inviata in patria da ogni nucleo famigliare è superiore.
La comunità più numerosa è quella marocchina, con 7.500 persone, seguita nell’ordine da rumeni, albanesi, cinesi e indiani. Secondo la ricerca, gli stranieri che spediscono in patria le maggiori somme pro capite sono georgiani, bengalesi, senegalesi e pakistani. I dati del 2019 evidenziano per la nostra provincia un incremento delle rimesse dell’8% rispetto al 2018, ma è facile ipotizzare che l’emergenza sanitaria ed economica che stiamo vivendo provocherà un calo dei flussi finanziari verso l’estero.
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