REGGIO EMILIA – In farmacia c’è una nuova medicina dai poteri miracolosi. Si chiama Movement Pills ed è assolutamente gratuita. All’interno della confezione però non ci sono pillole da prendere ma un qr code da inquadrare con il telefonino per entrare nel magico mondo della pratica sportiva e dare così un calcio alla sedentarietà.
Il progetto nazionale Pillole di Movimento della Uisp è stato presentato anche a Reggio: chi vuole può usufruire di un periodo di attività sportiva gratuita scegliendo tra 33 diverse proposte tra corsi acqua, attività fisica adattata, ginnastica dolce, fitness, tessuti aerei, discipline orientali, danza, tiro con l’arco, baseball e softball di 13 associazioni sportive.
Le diecimila confezioni di Movement Pills sono a disposizione in 65 farmacie, Urp e Case della Comunità di Reggio e provincia e per attivare il coupon gratuito spendibile fino al 30 aprile, basterà contattare l’associazione scelta, essere maggiorenne, avere un certificato medico in corso di validità e non essere già iscritti per l’anno sportivo in corso nella società che propone l’attività.
“E’ un progetto lanciato nel 2022, quando eravamo in uscita dalla pandemia ed era importante ritrovare la socialità in quel periodo ma ci rendiamo conto che nel 2025 questa esigenza c’è ancora tutta – dice il presidente provinciale della UISP Nico Giberti -. Abbiamo bisogno di rimettere in movimento le persone e questa è una bellissima opportunità che offriamo ai nostri cittadini”.
“Questo progetto per noi ricopre un ruolo importante – aggiunge il dottor Marco Tamelli, del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Ausl di Reggio -: ci permette di arrivare insieme con la UISP ai cittadini per far sì che si possa passare da un’idea di movimento ad un’azione vera e propria”.
“Tutti sanno che l’attività fisica ha un’azione come vero e proprio farmaco e di aiuto ai farmaci per il contrasto alle varie patologie, come il diabete, l’ipercolesterolemia e l’ipertensione, ma anche le sindromi depressive oppure il non iniziare o smettere di fumare – sottolinea il dottor Gianni Zobbi, direttore della Medicina dello Sport dell’azienda sanitaria reggiana -. Quello che però succede è che la gran parte dei pazienti che hanno queste patologie non fa attività fisica”.
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