REGGIO EMILIA – Niente arresti domiciliari per Andrea Davoli. Resta in carcere il 52enne reggiano educatore di Comunione e Liberazione arrestato lo scorso 19 agosto con l’accusa di aver commesso atti sessuali con una 14enne sua allieva, approfittando della propria posizione di autorevolezza. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Bologna.
L’udienza si era tenuta venerdì scorso: i magistrati si erano presi qualche giorno di tempo per valutare il ricorso della difesa dell’indagato e nelle ultime ore si sono pronunciati. Cambia invece il luogo di detenzione: da Pordenone a Verona, nel cui carcere esiste una sezione specifica per i reati di natura sessuale.
Per l’uomo, inizialmente, era stata disposta la detenzione in carcere, a Pordenone, visto che quando era stato arrestato si trovava nella vicina Caorle, dove vivono i genitori. Dopo l’arresto il suo legale, l’avvocato Liborio Cataliotti, aveva presentato la richiesta di trasferimento ai domiciliari, ma il Giudice per le indagini preliminari l’aveva respinta.
Ora il nuovo no che è arrivato dal Riesame: le motivazioni della decisione saranno rese note entro 45 giorni. La difesa sta già valutando il passaggio in Cassazione. Secondo le accuse i rapporti tra l’uomo e la ragazzina sarebbero avvenuti una prima volta a Rimini nello scorso periodo pasquale durante un ritiro spirituale e sarebbero quindi proseguiti a Reggio Emilia. A scoprire il tutto la madre dell’adolescente attraverso alcune chat sul cellulare della figlia.
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