REGGIO EMILIA – Nessuna attenuazione della misura cautelare cui è sottoposto Andrea Davoli, il 52enne che secondo gli inquirenti avrebbe approfittato della propria posizione di autorevolezza per instaurare una relazione con una 14enne, un’adolescente che partecipava ad attività spirituali da lui coordinate.
L’istanza dei domiciliari era stata presentata dal suo avvocato, Liborio Cataliotti, che al termine dell’interrogatorio di garanzia aveva proposto, per il suo assistito, la permanenza a Caorle, in provincia di Venezia, dove era avvenuto l’arresto, il 20 agosto scorso, presso la casa dei genitori dell’uomo. Da allora Davoli è ospite, e continuerà ad esserlo, del carcere di Pordenone.
Il giudice per le indagini preliminari Silvia Guareschi ha dunque ritenuto di confermare la decisione che era stata presa al momento dell’arresto dal Gip Vinicio Cantarini di Rimini. A Viserbella infatti, frazione della città balneare, si sarebbe consumato, lo scorso aprile, uno dei rapporti sessuali tra il 52enne e la 14enne, durante i giorni di un ritiro in vista della Pasqua. Il fascicolo è stato poi trasferito a Reggio, per competenza territoriale.
La custodia cautelare in carcere era stata motivata dal rischio di reiterazione del reato. Nel descrivere la personalità del 52enne, nella prima ordinanza il gip di Rimini aveva ravvisato “un’incapacità di autocontrollo della libido”.
Oltre che educatore, Andrea Davoli, era anche insegnante di religione e membro dei Memorès Domini, gruppo i cui aderenti vivono secondo i precetti di povertà, castità e obbedienza.
Rispondendo alle domande del Gip, in sede di interrogatorio di garanzia, l’ex professore, indagato per atti sessuali con una minorenne, ha respinto le accuse, parlando di una relazione sentimentale fatta anche di rapporti intimi consenzienti. Il suo cellulare e il suo computer, ovvero le informazioni contenute nelle rispettive memorie digitali, sia tra il materiale al vaglio degli inquirenti. L’avvocato dell’uomo ha già depositato una nuova istanza di domiciliari, questa volta facendo ricorso al tribunale del Riesame.
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