REGGIO EMILIA – Tempi sempre più dilatati per l’accorpamento delle Camere di Commercio emiliane. Slittato di un giorno, doveva esserci lunedì, poi si è effettivamente svolto martedì l’incontro al Mise, ora ci sono due passaggi fondamentali.
Il primo, atteso già nei prossimi giorni, è la nomina del commissario. L’ente è di fatto senza una guida dal 14 settembre, data che era stata preceduta ad agosto dalla direttive del decreto ministeriale che prevedeva il commissariamento in mancanza dell’avvenuto accorpamento. Una strada lastricata di ritardi, ormai di molti anni, che cade in un periodo complicatissimo per l’economia locale sulla quale si stanno abbattendo gli effetti dell’allarme sanitario. Ora si attende la decisione del ministro Stefano Patuanelli con la nomina che sarà con ogni probabilità quella del presidente uscente, vale a dire Stefano Landi. Nome sul quale si è trovata la convergenza della Regione.
Avuto il commissario, non si avrà però ancora l’unione tra le camere di commercio reggiana, parmigiana e piacentina, che a sua volta dovrà passare un successivo iter guidato e gestito questa volta dalla Regione. La sede di Reggio Emilia, che oggi conta 60 dipendenti, manterrà i servizi attuali ma non sarà più sede principale.
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