REGGIO EMILIA – Recentemente la Dia, la Direzione Investigativa Antimafia ha lanciato l’allarme: “Il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dei fondi del Pnnr per la transizione ecologica è elevatissimo”.
Più in generale i dati rilevano come i cosiddetti reati ambientali siano in aumento su tutto il territorio nazionale, con particolare riferimento al traffico e allo smaltimento illecito di rifiuti: è quanto emerge dall’ultimo rapporto di Legambiente sul tema.
E proprio al rapporto tra ambiente, sostenibilità e attività della criminalità organizzata è stato dedicato l’appuntamento di questa mattina in Università nell’ambito della rassegna Noi contro le mafie, promossa dalla Provincia di Reggio.
“Le istituzioni devono cercare di essere sempre più attente al rischio di infiltrazioni nei processi di transizione economica e digitale e nelle new economy”, ha detto il presidente della Provincia Giorgio zanni nel presentare l’undicsima edizione del Festival.
Tra i relatori dell’iniziativa che ha coinvolto diverse classi di istituti scolastici reggiani, il giornalista Antonio Nicaso, tra i maggiori analisti del fenomeno Ndrangheta: ”La terra dei fuochi si sta sempre più spostando al Nord – ha ammonito Nicaso – soprattutto in Veneto, ma anche in Emilia, dove già da tempo si registra un’attenzione da parte dei clan lungo il Po, sul fronte del movimento sabbia, per il settore edilizio”.
All’evento è intervenuto, online, il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani.










