REGGIO EMILIA – Si concludono oggi, nell’arena ex Stalloni, Le Giornate della Laicità. Tra i principali ospiti di questa edizione anche Gerard Biard, caporedattore dello storico giornale satirico Charlie Hebdo, in città a pochi giorni dall’arresto a Fabbrico di un presunto terrorista appartenente al gruppo che aveva rivendicato un attentato rivolto al settimanale nel 2020.
“Pensiamo che gli attentati non ci saranno più, che queste persone adesso pensano ad altri mezzi. Invece no. Ci sono sempre cellule terroriste, gente nascosta che prepara attentati, anche azioni individuali”. Tenere costantemente alta l’allerta. Con queste parole il redattore capo di Charlie Hebdo commenta l’arresto avvenuto a Fabbrico del 24enne originario del Pakistan, accusato di aver messo in piedi un gruppo fondamentalista attivo nella pianificazione di attentati. La stessa cellula cui apparteneva il connazionale che nel settembre 2020 a Parigi accoltellò due giornalisti di un’agenzia di stampa pensando di colpire la redazione del noto settimanale satirico francese.
“Non serve a niente avere paura, perché anche se ci fermiamo, loro non si fermano”, ha aggiunto Biard. Il concetto di libertà di espressione, pagata con la morte dai redattori del periodico, è stato sotto i riflettori delle Giornate della Laicità. I colpi di mitra subiti nel 2015 costringono tutt’oggi Charlie Hebdo a vivere sotto protezione in una località segreta. Il potere religioso, sottolinea Biard, è il primo preso di mira dalla satira, che però non spara ma cerca soltanto di scardinare meccanismi che tengono in soggezione milioni di persone.
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