BIBBIANO (Reggio Emilia) – La cadenza è tipicamente reggiana, ma da oggi è finalmente diventato italiano nonostante in Italia ci sia nato quasi 36 anni fa, a Palermo, da genitori senegalesi. Poi, il trasferimento a Bibbiano e una lunga carriera sportiva prima da calciatore, quindi da atleta di prima fascia grazie alla felice intuizione di Paolo Gilioli.
Ad allenarsi con lui, in quei primi anni, un’altra grande speranza dell’atletica reggiana: Yassin Bouih, protagonista nei 3mila siepi alle ultime Olimpiadi parigine e che oggi ha accolto l’amico al termine della cerimonia, a Barco, nella sede provvisoria dell’ufficio anagrafe del Comune di Bibbiano, avvolgendolo nel Tricolore come fanno i campioni dopo le loro imprese vittoriose.
E per Bokar Badji diventare italiano, nonostante il trionfo già conseguito in maglia azzurra agli Europei Master con tanto di Inno di Mameli cantato a squarciagola, è stata davvero un’impresa. Respinto dalla burocrazia a 18 anni, ne ha dovuti aspettare altrettanti per festeggiare l’attesa cittadinanza insieme agli amici e alla famiglia, al suo attuale allenatore Giampaolo Cellario e al sindaco, Stefano Marazzi. Una festa resa ancora più bella dalla presenza al suo fianco della compagna, che adesso con il matrimonio potrà accelerare i tempi per avere a sua volta la cittadinanza, e della figlioletta, anche lei da oggi nuova italiana come ci ha raccontato visibilmente soddisfatto il papà: “Da oggi, anche lei diventa italiana – le parole di Bokar – Personalmente, ho vissuto molto bene questa esperienza; burocraticamente, invece, ho avuto molte difficoltà. Futuro? Con il mio allenatore stiamo pensando a come farci trovare il più pronti possibile per i Mondiali in Florida. Voglio portare il Tricolore sul podio”.
Bibbiano Bokar Badji cittadinanza bokar badji bokar badji italianoAtletica, Bokar Badji a Spaghetti allo Sport: guarda la puntata