Nel nostro Paese l’aspettativa di vita è una delle più alte d’Europa*. Secondo Eurostat l’aspettativa di vita nella UE stimata alla nascita è di 81,7 anni, mentre in Italia (così come in Svezia) è di 84,1 anni. Per quanto riguarda i dati regionali, tra le regioni che superano la media nazionale vi sono il Trentino-Alto Adige, il Veneto, le Marche, l’Emilia-Romagna, la Toscana, la Lombardia, la Valle d’Aosta, il Friuli-Venezia Giulia e l’Umbria.
Per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, secondo un recente rapporto ISTAT (marzo 2025), la speranza di vita è di 82,3 anni per quanto riguarda gli uomini e di 85,9 anni per quanto riguarda le donne**.
I dati in sé sono ovviamente positivi, ma, come noto, l’invecchiamento è caratterizzato in linea di massima da uno stato di salute più fragile e da un peggioramento della qualità della vita, a causa di patologie croniche e di limitazioni motorie, sensoriali e cognitive.
È quindi del tutto normale, in un contesto così complesso, prendere in considerazione, quando necessario, l’assistenza domiciliare con il Servizio Sanitario, un servizio che può migliorare la qualità di vita dei pazienti e, al tempo stesso dei loro familiari, chiamati spesso ad affrontare situazioni non semplici da gestire, anche per mancanza di esperienza. Cerchiamo quindi di capire cos’è e come funziona l’assistenza domiciliare.
Cos’è l’assistenza domiciliare?
L’assistenza domiciliare è un servizio pensato per coloro che rientrano nella definizione di “persone fragili”, ovvero soggetti non autosufficienti, grandi anziani con patologie croniche, disabili e giovani che necessitano di cure temporanee o protratte nel tempo. Naturalmente, devono sussistere le condizioni per poter erogare le prestazioni, dato che non tutte le situazioni consentono una gestione domiciliare.
Quando le cure domiciliari sono possibili, è un’opzione che evita al paziente lo stress psicofisico dovuto agli spostamenti. L’obiettivo è quello di garantire il miglior livello possibile di qualità della vita.
Le figure coinvolte nell’assistenza domiciliare sono diverse, tra cui si ricordano medici, terapisti della riabilitazione, operatori socio-sanitari, infermieri, psicologi e altri professionisti sanitari.
I benefici dell’assistenza a domicilio
Se la situazione del paziente consente l’assistenza a domicilio, il principale beneficio è che la persona può restare nel suo ambiente, evitando ansia, stress e disagi fisici. Questi problemi sono infatti molto comuni, soprattutto nel caso di persone molto anziane. Le persone fragili, infatti, hanno bisogno di suoni, voci e volti familiari.
Un altro beneficio da non trascurare è che con l’assistenza domiciliare si riduce il rischio di eventuali infezioni nosocomiali, in particolare di infezioni delle vie urinarie, infezioni gastrointestinali e polmoniti nosocomiali.
Quindi, l’assistenza domiciliare è un’opzione che può offrire benefici sia da un punto di vista sanitario, sia da un punto di vista psicologico. Anche per le famiglie, inoltre, questo tipo di servizio può evitare numerosi disagi e consentire una maggiore vicinanza all’assistito.
* Fonte: Eurostat, 11 settembre 2025 (Aspettativa di vita dell’UE stimata a 81,7 anni nel 2024).
** Fonte: ANSA, 31 marzo 2025 (Istat, cresce la popolazione residente in Emilia-Romagna).
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