REGGIO EMILIA – “Il mito è Glasgow, la Glasgow dei primi anni 2000, un gran bel laboratorio. Se riuscissimo ad arrivare anche a un 10% di quel laboratorio sarebbe già molto”.
Alla domanda se ci sia qualche realtà che possa costituire un modello per le politiche culturali di Reggio, il neo assessore Marco Mietto cita l’esperienza di Glasgow, la città scozzese che ha saputo riconvertirsi dopo la pesante crisi industriale e della cantieristica navale vissuta negli anni ’60 e ’70 e che da centro grigio, lugubre, con gravi problemi di disagio sociale e criminalità, é diventato luogo di cultura, innovazione, sperimentazione artistica, sede di musei, gallerie, spazi dedicati alla scienza e al design, meta di turismo.
Marco Mietto vanta una lunga esperienza come consulente per diverse amministrazioni pubbliche sia italiane che estere. “C’è voglia di provarci, con qualche ambizione. La principale è guardare 10 anni avanti. Nella mia vita ho sempre avuto contratti con enti che mi chiedevano questo, di preparare il futuro. Si tratta di costruire le condizioni per dotare la città di conoscenze e capitale umano, fondamentali per stare bene al mondo tra dieci anni”.
Oltre alla cultura, la sua delega prevede anche l’ambito delle politiche giovanili.
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