REGGIO EMILIA – Di chi è la responsabilità degli assembramenti fuori dai locali? E’ la domanda che sempre di più ci si porrà, visto che da domani bar, ristoranti, e i luoghi preferiti dai reggiani per la cosiddetta movida del fine settimana riapriranno a tutti gli effetti (le linee guida). E la risposta non è scontata. O meglio, la responsabilità è individuale, di ciascuno di noi, ed è tornata a chiederla a tutti, nelle ultime ore, il sindaco di Reggio Luca Vecchi: “Stiamo dando fiducia e chiediamo fiducia”, ha detto, riferendosi alle riaperture anticipate e alla vita che di fatto torna quella di prima stante le disposizioni per la sicurezza sanitaria.
Ma se questa responsabilità individuale non ci dovesse essere, come ci si comporta?
Sta facendo il giro del web, raccogliendo molti commenti tra lo sconfortato e l’indignato, una foto scattata da don Luca Grassi, parroco di Sant’Agostino in città, e pubblicata sulla Libertà on line. Mostra un assembramento all’esterno di un locale sotto Broletto, in centro a Reggio. Una cinquantina di giovani vicini tra loro, senza mascherine, alla mezzanotte di venerdì. Stesse scene si sono viste in piazza San Prospero e in piazza Fontanesi.
“Non volevo certo puntare il dito contro i ristoratori perché poco c’entrano con la responsabilità dei giovani, ed è a quella che mi appello – ci ha detto don Luca, che ha vissuto il virus da vicino dovendo anche dire addio allo storico prete della sua parrocchia, don Guido Mortari – La mia voleva essere una riflessione. Abbiamo tutti voglia di ripartire, penso alle tante famiglie che versano in difficoltà economiche; bisogna farlo per bene anche per aiutare le attività che riprendono”.
Covid e movida: il prete “denuncia” assembramenti sotto Broletto. Anche il sindaco si arrabbia
Se si parla di distese, è in capo ai titolari dei locali il controllo che le disposizioni – un metro di distanza o l’obbligo di mascherina se la distanza è minore – vengano rispettate, ma se non c’è distesa e le persone si assembrano? Le forze dell’ordine reggiane attendevano chiarimenti in merito nell’ultimo decreto, ma non sono arrivate.
Occorrerà capire come comportarsi. Intanto un ristoratore del centro, via social, chiede di aiutarsi a vicenda: “Da domani, quando vedrete qualcosa che non va nei negozi, nei bar, nei ristoranti, non fate foto per poi indignarvi sui social, piuttosto ditelo ai gestori: lo apprezzeranno. Escono da un periodaccio e l’unica cosa che vogliono è tornare a lavorare”.
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