CASTELNOVO MONTI (Reggio Emilia) – Il 21 maggio il Giro d’Italia arriverà per la prima volta a Castelnovo Monti e in paese cresce l’attesa, ovviamente a tinte rosa. E proprio una speciale Notte Rosa sabato ha richiamato in piazzale Matteotti circa 400 persone per un appuntamento fatto di musica, pizza, gnocco fritto salumi e drink che ha coinvolto i locali del paese. Suggestivo il “grattacielo” illuminato di rosa.

Sempre sabato a Castelnovo Monti l’evento organizzato all’interno dell’Immobiliare ne’ Monti per ricordare il mitico Giannetto Cimurri, leggenda del ciclismo reggiano e italiano, massaggiatore della Nazionale italiana per oltre 30 anni, nonché collaboratore di molti dei più grandi campioni del ciclismo, da Bartali a Coppi, da Gimondi a Merckx, da Moser a Pantani. Un vero e proprio “principe” del pedale, avendo partecipato a oltre 40 Giri d’Italia, 8 Olimpiadi e 74 campionati del mondo.
“Senza il lavoro fondamentale dei gregari e della squadra, nessuna impresa sarebbe stata compiuta dai grandi campioni. Il loro è un compito imprescindibile per la costruzione di un successo. E, in quest’ottica, Giannetto Cimurri era davvero un’eccellenza mondiale: con le sue tecniche di massaggio affinate nel corso del tempo, si prendeva cura degli atleti nei momenti più importanti, ossia prima e dopo la gara”. Con queste parole, il giornalista Marco Pastonesi, firma storica della Gazzetta dello sport, ha voluto sintetizzare il sentimento di gratitudine che il ciclismo italiano deve a Cimurri.
Protagonista dell’incontro anche Giuliano Razzoli, campione olimpico di sci a Vancouver 2010, che ha parlato dell’importanza dei grandi eventi per avvicinare le nuove generazioni allo sport e ai suoi valori. Nei locali dell’agenzia è stata allestita la mostra “Lo chiamavano Manosanta” dalla nipote Veronica, con biciclette, cimeli e fotografie. “Questa giornata – ha commentato Giorgio Cimurri, figlio di Giannetto – credo che rappresenti il modo migliore per avvicinarci alla tappa del Giro, condividendo con tanti amici e appassionati il patrimonio di idee e di cimeli che mio padre ha sempre messo a disposizione della grande corsa”.













