REGGIO EMILIA – Il nuovo sistema dell’accreditamento delle strutture sociosanitarie a cui sta lavorando la Regione cambia i piani dell’Unione Bassa Reggiana.
I sindaci degli otto Comuni hanno dato mandato all’Azienda Servizi alla Persona di esplorare un nuovo modello gestionale che prevede l’erogazione di servizi anche in forma mista pubblico-privato, naturalmente sotto la supervisione del pubblico. La scelta nasce dalla difficoltà dei Comuni di sostenere economicamente i costi del servizio e dalla considerazione che la Asp gestisce direttamente le case protette di Brescello, Poviglio, Luzzara e Gualtieri, mentre quelle di Guastalla, Reggiolo e Boretto sono gestite da soggetti della cooperazione sociale.
Un invito a presentare manifestazioni di interesse ha visto la risposta di quattro realtà del terzo settore. Contro questo percorso si sono schierati Cgil e Cisl, che considerano la rinuncia alla gestione diretta delle strutture una “privatizzazione al buio” e accusano i sindaci dell’Unione di “smontare un’eccellenza del lavoro pubblico”. In realtà, il progetto si è arenato. Il 31 dicembre scadrà l’accreditamento provvisorio per i servizi sociosanitari, che dura ormai da più di un decennio.
Si stanno definendo i criteri per i prossimi 5 anni e la Regione sembra orientata a dire no alla gestione mista. In attesa di decisioni ufficiali, come conferma il presidente di Progetto Persona, Aspro Mondadori, il nuovo modello gestionale è stato accantonato. Restano sul tavolo i problemi: un posto letto in casa protetta costa 120 euro al giorno, la tariffa a carico dei famigliari nelle strutture di Brescello, Poviglio, Luzzara e Gualtieri è di 54 euro al giorno.
Sul tema è intervenuta Elisabetta Sottili, presidente dell’assemblea dei soci della Asp e primo cittadino di Luzzara: “I soci, rappresentati dai sindaci dei Comuni di Boretto, Brescello, Gualtieri, Guastalla, Luzzara, Poviglio e Reggiolo, intendono rassicurare che nessuna scelta è ancora stata presa relativamente al futuro dell’azienda – le sue parole – In primo luogo, le recenti elezioni amministrative hanno portato al cambio di giunta nella maggioranza dei Comuni soci, rendendo quindi necessario un passaggio informativo a tutti i nuovi amministratori sia sulla situazione di ASP sia sui percorsi intrapresi in precedenza volti a valutare un percorso misto pubblico-privato.
Inoltre, prima di indicare una via definitiva i sindaci hanno ritenuto necessario attendere il quadro normativo del nuovo accreditamento regionale, che vedrà definitivamente la luce la prossima settimana. È evidente, quindi, che il futuro dei servizi alla persona della Bassa sia tutto ancora da scrivere. Per questo cogliamo favorevolmente la richiesta di incontro dei sindacati, ben consapevoli che per costruire un nuovo sistema di welfare sia necessario coinvolgere tutti gli attori in campo”.
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